Relazioni May December - Cristiana Prada

Relazioni May December: possono durare le relazioni con grande differenza d’età?

Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, soprattutto nel mondo delle celebrità e dei vip. Mentre una volta era consuetudine riconosciuta ed accettata notare una donna giovane accompagnata da un uomo molto più maturo di lei, ora accade anche l’esatto contrario con alcune sostanziali differenze da caso a caso.

  • Cosa sono le relazioni May December?
  • Sugar daddy, milf, toyboy. Cosa significano questi termini?
  • Quando è lui ad essere più grande…
  • Quando è lei ad essere più grande…

Cosa sono le relazioni May December?

Oggigiorno vengono etichettate con questo simpatico epiteto quelle relazioni dove è presente una forte differenza d’età tra le due parti. Per identificare questo tipo di amori si fa riferimento alla distanza esistente tra i mesi di maggio e di dicembre che, per somiglianza, si può accomunare a quella tra i due membri della coppia.

Questo genere di relazioni esiste da sempre e ce ne parla anche la letteratura: basti citare la sindrome di Edipo e la sua controparte femminile, quella di Elettra, di cui ha parlato ampiamente lo svizzero Carl Gustav Jung nel 1912. Tale differenza di età, che spesso oscilla (ed in alcuni casi supera addirittura) i dieci anni è generalmente un argomento controverso, che detiene il potere di condurci in un territorio ambiguo dove il romanticismo è ampiamente mescolato ai pregiudizi ancora vigenti.

Solitamente all’interno di una coppia dove i due partner si passano un decennio o giù di lì, il funzionamento della relazione di per sé è una questione che può dipendere da numerosi fattori. Tra questi può incidere sicuramente la cultura e la mentalità di ognuno, più che l’effettiva età biologica. Inoltre, i mutamenti avvenuti nella società nel corso del tempo hanno fatto sì che il concetto stesso di giovinezza si ampliasse a sua volta.

Al giorno d’oggi le persone di sessant’anni risultano pienamente attive e produttive, come una volta lo erano quelle di quarantacinque o cinquant’anni. Anche a livello fisico, sia uomini che donne, si prendono maggiormente cura del loro corpo e della loro immagine, utilizzando mezzi e tecnologie che prima non esistevano. Tutto ciò rende possibile e comprensibile come mai una differenza di età di dieci anni non ha più lo stesso impatto o le stesse implicazioni sociali che invece possedeva fino agli anni ’80 del secolo scorso.

Relazione May Decemeber - Cristiana Prada

Sugar daddy, milf, toyboy. Cosa significano questi termini?

Nonostante il fenomeno in sé delle coppie con forte differenza d’età esista da sempre, solo negli ultimi decenni sono andati a svilupparsi, grazie anche ad Internet, degli slang che hanno trovato una collocazione ben precisa, soprattutto nel vocabolario di giovani e giovanissimi:

 

  • sugar daddy (dall’ing. lett. “paparino dolce”): un uomo adulto, avente l’età per fare il padre, benestante o addirittura facoltoso, che avvicina le ragazze giovani grazie al potere attrattivo del denaro con cui acquista loro dei regali, esattamente come farebbe un “papà”. Solitamente è di bell’aspetto;
  • cougar (dall’ingl. lett. “puma”): una donna adulta che però è ancora avvenente ed attraente. Generalmente è single, non ha più di cinquant’anni di età ed è lei a puntare i ragazzi giovani, proprio come una “predatrice”;
  • mommy/milf (dall’ingl. lett. “mammina”): se il primo termine significa “mammina”, il secondo ha una traduzione ancora più specifica e sottile, dato che si tratta di un acronimo e non solo di uno slang. Milf, infatti, sta per “Mom I’d like to fuck” (dall’ingl. “mamma che mi porterei volentieri a letto”); e sta ad indicare tutte quelle donne di mezz’età che sono magari madri ma che conservano ancora una certa bellezza estetica, che solletica soprattutto l’interesse di ragazzi giovani che potrebbero avere l’età dei loro figli;
  • daddy/dilf: come per sopra, Dilf sta per “Dad I’d like to fuck”. Meno utilizzato rispetto alla sua variante femminile;
  • gilf: “Granma/Granpa I’d like to fuck”. È la variante per tutti i “nonni” e le “nonne”, uomini e donne che hanno superato una certa età e che hanno (o potrebbero avere quindi dei nipoti) ma che risultano ancora attraenti ed avvenenti.
  • toyboy (dall’ingl. lett. “ragazzo giocattolo”): il ragazzo giovane che si interessa e si accompagna ad una donna molto più vecchia di lui, che può essere una cougar, una milf o una gilf.

Quando è lui ad essere più grande…

Sia il cinema che la letteratura, ci ha abituati da tempo a quel tipo di coppie dove l’uomo è più maturo della donna. Ciononostante, se una differenza d’età che oscilla tra i tre anni e i cinque è ritenuta ideale, mentre una che raggiunge i dieci è ancora considerata accettabile; quella che sfora i dieci anni o addirittura i vent’anni d’età (o più) è reputata insolita e a tratti anche ambigua.

Nell’immaginario collettivo femminile, l’uomo più maturo ha un fascino innegabile e quasi irrinunciabile per molte donne. Si idealizza l’uomo perfetto: in carriera, in buona salute e di bell’aspetto, che pratica sport, sa cucinare e che, magari, guadagna anche abbastanza per permettere alla propria donna di condurre una vita completamente agiata al suo fianco.

L’esperienza è la parola chiave per comprendere perché alcune donne scelgono di accompagnarsi a uomini ben più grandi di loro, che potrebbero essere per età loro padri o addirittura nonni. È innegabile una ricerca di stabilità, esperienza e maturità che queste donne non riescono a trovare nei loro coetanei. Tuttavia, non sempre queste relazioni hanno un’impronta idilliaca anzi.

Al rovescio della medaglia, bisogna anche dire che l’uomo maturo va alla ricerca di donne giovani per potersi sentire ancora affascinante come un tempo e pieno di vita. Per sconfiggere la minaccia dell’età che avanza, molti uomini ricorrono ad una “seconda giovinezza” che vedono riflessa nella vita delle loro partner affettive e sessuali. In tal modo l’uomo rafforza costantemente la propria autostima, circondandosi di compagne molto più giovani di lui.

Anni fa ho conosciuto una ragazza sui trentacinque anni che, per bellezza avrei accostato senza problemi all’attrice Monica Bellucci. Fui contattata dal primario di una clinica psichiatrica per sottoporre questa donna, che d’ora in poi chiameremo Monica, ad una psicoterapia per affrontare i suoi gravi problemi psichiatrici che erano sorti durante la sua relazione con Marco, un uomo di sessantasette anni.

Trovatasi in gravi difficoltà economiche, aveva accettato le avances di Marco solamente per poter proseguire dignitosamente la propria vita. I suoi sentimenti nei confronti di lui non erano genuini; ciononostante lei soffriva il dovergli rimanere accanto solo per non aggravare le proprie difficoltà economiche. Monica, infatti, oltre a non avere un lavoro non aveva neanche una famiglia. Una situazione estrema che l’aveva portata a fare di Marco il centro della sua vita.

D’altra parte, Marco, egoisticamente infatuato di lei, le garantiva un sostegno economico più che adeguato in cambio di affetto e, soprattutto, sesso. Monica mi raccontò dei numerosi rapporti quotidiani che aveva con Marco e di come questa relazione malsana generò in lei un disagio tale da farla sprofondare in una grave depressione psicotica.  

Tempo dopo, decisi di parlare anche con Marco e gli riferii che, come mi aveva detto Monica, lei era innamorata di un altro uomo suo coetaneo ma si trovava costretta a rimanere con lui solo per non aggravare i propri problemi economici. Gli dissi che se veramente avesse amato Monica, avrebbe dovuto lasciarla per liberarla definitivamente da questa pseudo prigionia a cui lei non riusciva a sottrarsi con le sue stesse mani.

Con questa persona ebbi un’accesa discussione durante la quale gli comunicai la triste e squallida realtà: per come stavano messe le cose tra lui e Monica, il loro non era vero amore. Inoltre, aggiunsi che se lui l’avesse amata veramente avrebbe dovuto lasciarla continuando ad aiutarla sia economicamente che moralmente, rimanendo, in tal modo, il suo punto di riferimento. Secondo la mia modesta opinione questo non era amore ma un perpetuo sfruttamento ai danni di una donna emotivamente fragile.

Grazie alla propria presunzione Marco s’era convinto di essere un grande amatore sessuale. Si vantava di possedere la forza e la prestanza di un ragazzino e di essere in grado di compiere performances sessuali continue: dai quattro ai cinque rapporti giornalieri con Monica. Il suo smisurato ego gli fece scappare, davanti a me, che nessuna donna si era mai lamentata delle proprie prestazioni, come se queste bastassero per rimanere accanto a Monica o a colmare tutte le lacune che lei avvertiva nella loro relazione.

Individuai immediatamente il problema: l’attitudine di Marco ed il suo Disturbo Narcisistico di Personalità rendevano vano ogni mio sforzo di spiegargli che Monica necessitava di supporto emotivo, dolcezza, tenerezza e comprensione. Tutte cose che lui non poteva darle. Con il permesso di Monica gli esternai anche le più intime confidenze che lei mi aveva fatto: si sentiva profondamente disgustata da Marco, e questo disgusto le causava un malessere indicibile. Soffriva a stargli accanto e a dipendere economicamente da lui. A me fu subito chiaro che il vero benefattore di questo burrascoso rapporto era stato esclusivamente Marco, in quanto aveva riscoperto, proprio grazie a Monica, la propria gioventù perduta. Lei, a dirla tutta, ci aveva sempre e solo rimesso…

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Quando è lei ad essere più grande…

Se una relazione dove l’uomo è più grande (anche di molto) della sua donna lentamente è entrata nella sfera della “normalità”, l’inverso non ci ha ancora del tutto abituati e ci appare molto più esotico ed insolito. Quando è la donna ad essere più matura, entrano in gioco meccanismi diversi rispetto all’inverso.

Stando alla mia esperienza questo tipo di coppie, rispetto alle precedenti, risultano essere molto più sincere, stabili, ed emotivamente coinvolte. Se da una parte il ragazzo giovane è intrigato dalla donna con esperienza e maturità; la donna non sceglie il ragazzo solo e soltanto per una questione di prestanza fisica che i suoi coetanei non possono più darle. Questo genere di donne cerca nei ragazzi più giovani quel sentimento di innocenza che un uomo adulto sembra aver perduto da tempo.

Molte di loro affermano che un ragazzo giovane sa essere molto più romantico ed affettuoso di un uomo sopra ai sessant’anni che pare non saper più dove mettere mano per dare il via al corteggiamento e sperare in una conquista. Coloro delle ultime generazioni, invece, sembrano possedere molta più intraprendenza e spirito d’iniziativa; due qualità che, se adeguatamente combinate al romanticismo e alla giusta carica di sex-appeal, riescono a far perdere davvero la testa alle donne “in là con l’età”.

Inoltre, i ragazzi giovani riscontrano nella donna matura una concretezza, una stabilità ed una maturità emotiva ed intellettuale con cui la maggior parte delle ragazze della loro età non può competere. Anche se molti di loro finiscono per innamorarsi veramente di una donna matura, per altri si tratta semplicemente di una questione goliardica: il rovescio della medaglia, infatti, presuppone che spesso i ragazzi arrivino a “sfidarsi” tra di loro circa la conquista di una donna che appare “fuori dalla loro portata”.

Seguendo la loro logica, in una società dove conquistare una coetanea è fin troppo semplice, conquistare una donna più matura significa “alzare l’asticella”, dando prova ai compagni di essere molto più capaci nell’arte del corteggiamento rispetto a degli uomini adulti o rispetto ad altri coetanei.

Qualora anche tu sentissi il bisogno di affrontare insieme ad un professionista questa problematica o altre di varia natura non esitare a contattarmi o a raggiungermi in sede per un primo colloquio conoscitivo totalmente gratuito e senza impegno.

Dott. Cristiana Prada, Psicoterapeuta e Sessuologa

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