Attacco d'ansia e attacco di panico - Cristiana Prada

Attacco d’ansia e attacco di panico: quali sono le differenze?

Questi due termini sono spesso usati erroneamente, considerati intercambiabili fra loro, anche se a conti fatti non identificano lo stesso fenomeno o la stessa condizione. Sebbene abbiano alcuni sintomi in comune, sono molte le caratteristiche che li contraddistinguono. Innanzitutto, è bene precisare che hanno intensità e durata diverse. Inoltre, gli attacchi di panico risultano essere più improvvisi ed intensi degli attacchi d’ansia, che invece sono spesso associati ad un fattore scatenante.

  • Attacco d’ansia e di panico: cosa sono, come si verificano e perché?

Attacco d’ansia e attacco di panico: cosa sono, come si verificano e perché?

Prima di parlare di come riconoscere ed affrontare un attacco d’ansia, è importante specificare che cos’è l’ansia: ossia, una componente tipica di molti disturbi psichici che, il più delle volte, non si palesa sotto forma di vero e proprio attacco ma come una condizione costante. Gli attacchi di panico, invece, accadono all’improvviso come una paura intensa, incontrollata ed opprimente.

 

I sintomi dell’ansia sono strettamente legati a numerose condizioni di salute mentale, tra le quali si annovera anche il Disturbo Ossessivo-Compulsivo oltre che a svariati traumi. Gli attacchi di panico, al contrario, colpiscono principalmente gli individui che soffrono di Disturbo di Panico. Alcuni mesi fa, in effetti non troppo tempo fa, ho avuto in seduta da me questa giovane donna che lamentava e soffriva di continui attacchi d’ansia.

 

La sua vita di Marika, da quel che ho potuto osservare, era condensata da un fitto strato di sintomi fisici e psicosomatici, anche se non tutti si manifestavano insieme o nello stesso istante della giornata o della notte:

 

  • apprensione
  • preoccupazione
  • angoscia
  • irrequietezza
  • affaticamento
  • irascibilità
  • perdita della concentrazione
  • disturbi del sonno
  • paura
  • palpitazioni cardiache (nello specifico una frequenza cardiaca accelerata)
  • dolore al petto
  • fiato corto
  • senso di oppressione alla gola/sensazione di soffocamento
  • secchezza delle fauci
  • sudorazione/vampate di calore o brividi di freddo
  • tremolio/intorpidimento/formicolio
  • nausea
  • dolore addominale o mal di stomaco
  • emicranie
  • sensazione di svenimento o vertigini

 

Il suo era un quadro sintomatico davvero preoccupante, che evidenziò una presenza grave dell’ansia, che era arrivata a minacciare la sua quotidianità. L’ansia, generalmente, può avere un impatto lieve, moderato o grave nella vita di un individuo ma, in tutti e tre i casi, non andrebbe mai sottovalutata. Le cause dell’ansia possono essere riconducibili a molti fattori, o semplicemente può svilupparsi in correlazione a qualcosa che viene percepito come stressante e minaccioso.

 

La causa di Marika aveva ha a che vedere con dei precipui ricordi di esperienze traumatiche che aveva vissuto e che, purtroppo, l’avevano segnata inevitabilmente. La sua ansia era cronica, se la portava dietro da molti anni, come un macigno sulle spalle: invisibile ad occhio nudo eppure onnipresente. Tuttavia, l’ansia può avere come fattore scatenante qualsiasi altra cosa: fobie, condizioni croniche come malattie cardiache, diabete, sindrome dell’intestino irritabile, asma, astinenza da sostanze stupefacenti, alcol, caffeina, farmaci, integratori e anche problemi di natura tiroidea.

 

Le persone maggiormente soggette a sviluppare attacchi d’ansia sono proprio coloro che – come Marika – hanno vissuto o assistito ad eventi traumatici da bambini o da adulti e che sono, quindi, reduci da un evento stressante come la scomparsa di una persona cara, un divorzio o un licenziamento. Oppure si tratta di individui che subiscono un forte stress e preoccupazioni continue, hanno una condizione di salute cronica ed instabile o una malattia terminale. Inoltre, possono soffrire di disordini mentali come la depressione e possono avere parenti stretti che a loro volta hanno disturbi d’ansia o di panico e fanno uso di stupefacenti e alcol.

 

Gli attacchi di panico (o crisi di panico), sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia già normalmente presente. Sia l’attacco d’ansia che di panico vengono descritti come esperienze terribili, improvvise ed inaspettate anche se il secondo registra un’intensità maggiore e nettamente più impattante (e anche debilitante). Proprio questi, che si verificano (a differenza degli attacchi d’ansia) senza un preciso trigger (o innesco) possono avere sintomatologie in comune con gli attacchi d’ansia, anche se può variare l’intensità percepita.

 

Generalmente, le persone che soffrono di attacchi di panico possono anche avvertire:

 

  • perdita del controllo
  • paura improvvisa ed immotivata di essere sul punto di impazzire o di avere un crollo nervoso
  • paura improvvisa ed immotivata di morire
  • sentimento di distacco da loro stessi e dal mondo circostante

 

I sintomi dell’attacco di panico tendono a raggiungere il loro picco dopo dieci minuti, per poi iniziare a scemare gradualmente. Tuttavia, è possibile che diversi attacchi di panico si susseguano a ripetizione, dando l’impressione a chi ne soffre che un singolo attacco di panico molto lungo li abbia colpiti. Se da una parte gli attacchi di panico si manifestano improvvisamente, i sintomi dell’ansia seguono un periodo di eccessiva preoccupazione e possono diventare più pronunciati nel giro di minuti o ore. Inoltre, i sintomi dell’attacco d’ansia sono più persistenti di quelli dell’attacco di panico e possono durare a lungo nel tempo, per giorni, settimane o mesi.

 

Soffrire di attacchi d’ansia può avere ripercussioni ed influire negativamente sul comportamento di un individuo, arrivando a provocare:

 

  • un senso di impotenza
  • l’evitamento delle situazioni temute
  • l’isolamento sociale
  • la perdita di autonomia
  • il calo del rendimento scolastico o lavorativo

 

È altresì possibile riscontrare uno stretto legame tra attacchi d’ansia e agorafobia. Un’altra correlazione evidenziabile – come già accennato – esiste tra attacchi d’ansia e depressione che, nei casi più estremi può svilupparsi in una depressione reattiva. La durata, la frequenza e l’intensità degli attacchi d’ansia non sono universali ma variano a seconda della persona e delle cause scatenanti.

 

Tra quelle già citate, non va dimenticata anche l’influenza dell’ambiente familiare, che può rivelarsi determinante in alcune situazioni, come ad esempio:

 

  • le esperienze ed i momenti di vita (ad esempio la poca esperienza di rapporti sessuali potrà provocare ansia da prestazione sessuale; in altri casi il soggetto potrà sperimentare ansia durante il ciclo mestruale o avere attacchi d’ansia legati alla paura del parto).

 

  • le modalità di pensiero disadattive, ossia la mania del controllo che una persona può avere e che si traduce in quella ricerca ossessiva e costante di certezza assoluta relativa all’impedimento di alcuni determinati scenari negativi o nefasti che potrebbero verificarsi.

 

  • l’autovalutazione negativa, ossia la tendenza a valutare negativamente le proprie capacità pratiche che provoca, in taluni casi, un sentimento di intensa rabbia per la mancanza di autocontrollo emotivo.

 

l’ambiente sociale e i fattori relativi al momento storico: si pensi all’ansia da covid o agli attacchi d’ansia e di caldo particolarmente frequenti in chi risente dei cambiamenti metereologici o soffre di solastalgia.

Attacco d'ansia e attacco di panico - Cristiana Prada

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Dott. Cristiana Prada, Psicoterapeuta e Sessuologa

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