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Leggi di piùQuesti due termini sono spesso usati erroneamente, considerati intercambiabili fra loro, anche se a conti fatti non identificano lo stesso fenomeno o la stessa condizione. Sebbene abbiano alcuni sintomi in comune, sono molte le caratteristiche che li contraddistinguono. Innanzitutto, è bene precisare che hanno intensità e durata diverse. Inoltre, gli attacchi di panico risultano essere più improvvisi ed intensi degli attacchi d’ansia, che invece sono spesso associati ad un fattore scatenante.
Prima di parlare di come riconoscere ed affrontare un attacco d’ansia, è importante specificare che cos’è l’ansia: ossia, una componente tipica di molti disturbi psichici che, il più delle volte, non si palesa sotto forma di vero e proprio attacco ma come una condizione costante. Gli attacchi di panico, invece, accadono all’improvviso come una paura intensa, incontrollata ed opprimente.
I sintomi dell’ansia sono strettamente legati a numerose condizioni di salute mentale, tra le quali si annovera anche il Disturbo Ossessivo-Compulsivo oltre che a svariati traumi. Gli attacchi di panico, al contrario, colpiscono principalmente gli individui che soffrono di Disturbo di Panico. Alcuni mesi fa, in effetti non troppo tempo fa, ho avuto in seduta da me questa giovane donna che lamentava e soffriva di continui attacchi d’ansia.
La sua vita di Marika, da quel che ho potuto osservare, era condensata da un fitto strato di sintomi fisici e psicosomatici, anche se non tutti si manifestavano insieme o nello stesso istante della giornata o della notte:
Il suo era un quadro sintomatico davvero preoccupante, che evidenziò una presenza grave dell’ansia, che era arrivata a minacciare la sua quotidianità. L’ansia, generalmente, può avere un impatto lieve, moderato o grave nella vita di un individuo ma, in tutti e tre i casi, non andrebbe mai sottovalutata. Le cause dell’ansia possono essere riconducibili a molti fattori, o semplicemente può svilupparsi in correlazione a qualcosa che viene percepito come stressante e minaccioso.
La causa di Marika aveva ha a che vedere con dei precipui ricordi di esperienze traumatiche che aveva vissuto e che, purtroppo, l’avevano segnata inevitabilmente. La sua ansia era cronica, se la portava dietro da molti anni, come un macigno sulle spalle: invisibile ad occhio nudo eppure onnipresente. Tuttavia, l’ansia può avere come fattore scatenante qualsiasi altra cosa: fobie, condizioni croniche come malattie cardiache, diabete, sindrome dell’intestino irritabile, asma, astinenza da sostanze stupefacenti, alcol, caffeina, farmaci, integratori e anche problemi di natura tiroidea.
Le persone maggiormente soggette a sviluppare attacchi d’ansia sono proprio coloro che – come Marika – hanno vissuto o assistito ad eventi traumatici da bambini o da adulti e che sono, quindi, reduci da un evento stressante come la scomparsa di una persona cara, un divorzio o un licenziamento. Oppure si tratta di individui che subiscono un forte stress e preoccupazioni continue, hanno una condizione di salute cronica ed instabile o una malattia terminale. Inoltre, possono soffrire di disordini mentali come la depressione e possono avere parenti stretti che a loro volta hanno disturbi d’ansia o di panico e fanno uso di stupefacenti e alcol.
Gli attacchi di panico (o crisi di panico), sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia già normalmente presente. Sia l’attacco d’ansia che di panico vengono descritti come esperienze terribili, improvvise ed inaspettate anche se il secondo registra un’intensità maggiore e nettamente più impattante (e anche debilitante). Proprio questi, che si verificano (a differenza degli attacchi d’ansia) senza un preciso trigger (o innesco) possono avere sintomatologie in comune con gli attacchi d’ansia, anche se può variare l’intensità percepita.
Generalmente, le persone che soffrono di attacchi di panico possono anche avvertire:
I sintomi dell’attacco di panico tendono a raggiungere il loro picco dopo dieci minuti, per poi iniziare a scemare gradualmente. Tuttavia, è possibile che diversi attacchi di panico si susseguano a ripetizione, dando l’impressione a chi ne soffre che un singolo attacco di panico molto lungo li abbia colpiti. Se da una parte gli attacchi di panico si manifestano improvvisamente, i sintomi dell’ansia seguono un periodo di eccessiva preoccupazione e possono diventare più pronunciati nel giro di minuti o ore. Inoltre, i sintomi dell’attacco d’ansia sono più persistenti di quelli dell’attacco di panico e possono durare a lungo nel tempo, per giorni, settimane o mesi.
Soffrire di attacchi d’ansia può avere ripercussioni ed influire negativamente sul comportamento di un individuo, arrivando a provocare:
È altresì possibile riscontrare uno stretto legame tra attacchi d’ansia e agorafobia. Un’altra correlazione evidenziabile – come già accennato – esiste tra attacchi d’ansia e depressione che, nei casi più estremi può svilupparsi in una depressione reattiva. La durata, la frequenza e l’intensità degli attacchi d’ansia non sono universali ma variano a seconda della persona e delle cause scatenanti.
Tra quelle già citate, non va dimenticata anche l’influenza dell’ambiente familiare, che può rivelarsi determinante in alcune situazioni, come ad esempio:
l’ambiente sociale e i fattori relativi al momento storico: si pensi all’ansia da covid o agli attacchi d’ansia e di caldo particolarmente frequenti in chi risente dei cambiamenti metereologici o soffre di solastalgia.
Qualora anche tu sentissi il bisogno di affrontare insieme ad un professionista questa problematica o altre di varia natura non esitare a contattarmi o a raggiungermi in sede per un primo colloquio conoscitivo totalmente gratuito e senza impegno.
Dott. Cristiana Prada, Psicoterapeuta e Sessuologa
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